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Terme ad Ischia

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Qui è la bella vita, qui c’è la qualità della vita! Per questo la gente ci sceglie!

Come in questo mese di ottobre, quando Ischia, dopo l’affollamento estivo, torna ad essere il luogo ideale dove soggiornare per attingere a piene mani, vigore, vivacità e soprattutto salute. Un luogo in grado di restituire il giusto equilibrio a chiunque voglia godere dei benefici effetti del suo clima e delle miracolose virtù terapeutiche delle sue acque termali.

Tornare ad Ischia per trascorrere una vacanza di inizio autunno è l’occasione per scoprirne i suoi aspetti più nascosti ed intimi: le spiagge ampie ed assolate bagnate dal suo mare pulito e temperato, le riposanti pinete e le fertili campagne dove le verdi colline e le balze rocciose dell’Epomeo invitano a ritempranti passeggiate ed escursioni.

È il momento di rigenerarsi grazie alle famose “miniere d’oro”, quelle sorgenti termali, ognuna con le proprie peculiarità e proprietà curative, utili a ridonare forza e vigore al proprio organismo. Ma Ischia è famosa anche per i fanghi, validi per la cura di forme reumatiche e in ginecologia.

Lo sfruttamento delle acque termali sull’isola risale ai primi decenni del seicento, quando da diverse nazioni europee iniziarono ad accorrere numerosi, in cerca di cure. Fu l’inizio del turismo sull’isola.

Oltre 300 strutture alberghiere, in gran parte dotate di proprie terme e di piscine di acqua calda, rappresentano una realtà all’avanguardia in Europa. Le cure tradizionali si accompagnano ormai a massaggi, fisioterapia e a ginnastica correttiva e riabilitativa, in quanto secondo una tendenza sempre più accentuata, le terme sono diventate luogo di recupero del benessere psico-fisico dell’individuo. Così anche sull’isola sono nate presso le strutture alberghiere più attrezzate beauty farm che coniugano i bagni termali con il fitness, la cura dell’alimentazione, i trattamenti estetici. Il tutto sfruttando i vantaggi di una ambiente salubre e ecologicamente sano, in grado di favorire un soggiorno tranquillo e piacevole.

L’isola d’Ischia è poi l’unico luogo al mondo in cui la natura e l’impegno dell’uomo hanno saputo creare quelle meraviglie che sono i parchi termali, aperti fino alla fine di ottobre, nei luoghi più panoramici dell’isola, offrono ai visitatori piscine termali di diverse temperature, incastonate in lussureggianti giardini attrezzati di spiagge private, reparti per le cure termali tradizionali e di alto livello.

Suggestivo è il racconto del mito che da origine alla salubrità e alle innumerevoli virtù terapeutiche delle acque termali ischitane. La mitologia narra di una congiura ai danni di Giove, ideata da Gea che scatenò contro di lui i Titani, dei mostri giganti, nati dal sangue di Urano, che avevano per gambe enormi serpenti. Dai Campi Flegrei, dove dimoravano, iniziarono la loro scalata all’Olimpo, scagliando verso di esso rocce ed alberi infuocati. I mostri avrebbero vinto la battaglia se Zeus non avesse chiamato in aiuto un mortale, l’eroe Ercole che, con l’astuzia, li sconfisse, incatenandoli ciascuno sotto un vulcano dal quale continuano ad eruttare la loro rabbia: Encelado sotto l’Etna e Tifeo, il più terribile sotto Ischia. Tifeo continuò a dimenarsi sotto la terra, dando tremendi scossoni e piangendo ininterrottamente. Giunone, infastidita dal suo pianto, promise a Tifeo il perdono di Giove e qualunque altra cosa purchè smettesse di piangere. Il gigante acconsentì a condizione che le sue lacrime fossero trasformate in acque salutari e le sue gambe in tralci. La richiesta di Tifeo fu accettata da Giove e così le lacrime del Gigante si tramutarono nelle preziosissime sorgenti idrotermali dell’isola d’Ischia e i suoi piedi, prima spaventosi serpenti, divennero i tralci delle viti che diedero origine al patrimonio enologico dell’isola. Tanti gli effetti benefici delle acque termali ischitane. Il primo fra questi la fertilità che, sempre secondo la mitologia, provocò la nascita di Afrodite, in quanto le sue acque radioattive si mischiarono con quelle del mare fecondate dai genitali di Tifeo, figlio di Urano.

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