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Di Lustro Filippo

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Filippo di Lustro, foriano di nascita, viveva stabilmente a Napoli, dove aveva frequentato l’università laureandosi in Legge. Presidente del club di Portici, il di Lustro collaborava con alcuni personaggi di spicco nelle vicende di quello straordinario decennio di fine secolo: Carlo Lauberg, che sarebbe divenuto Capo del Governo Provvisorio della Repubblica Napoletana del ’99, ed i giovani Vincenzo Galiani ed Emanuele De Deo.

Tutti insieme parteciparono alla congiura antiborbonica del ’94 che, fallita, fu repressa nel sangue.
Filippo di Lustro, sottraendosi alla giustizia borbonica si rifugiò sull’isola natia. A proteggerlo fu la natura selvaggia dell’Epomeo, che offriva ripari sicuri e impenetrabili. Per diversi giorni di Lustro attese che giungesse il momento opportuno per continuare la fuga, finché una notte, non riuscì ad imbarcarsi fortunosamente a Lacco Ameno su un gozzo che lo condusse a Civitavecchia.
Dal porto laziale, l’uomo raggiunse la Liguria, dove, nella zona di Oneglia, l’attuale Imperia, era stata fondata una repubblica filo-francese, di cui era presidente Filippo Buonarroti, fine intellettuale e rivoluzionario giacobino. Lì di Lustro ricoprì ruoli di notevole responsabilità nell’ambito dell’amministrazione della repubblica, conquistandosi la fiducia e la considerazione del Buonarroti. La permanenza ad Oneglia, durò pochi mesi. Già l’anno seguente, quando fu revocato il mandato presidenziale a Buonarroti, di Lustro decise, insieme al Buonarroti stesso, di trasferirsi in Francia, a Parigi, dove continuò con maggiore intensità la sua attività politica, aderendo al programma di Babeuf, quel “Manifesto degli Uguali” che rivendicava l’applicazione del principio di uguaglianza nell’organizzazione sociale ed economica dello Stato francese.
Dopo la cattura e la condanna a morte di Babeuf, di Lustro scelse di arruolarsi nell’esercito di Napoleone, dove raggiunse il grado di Commissario di Guerra. Con l’armata napoleonica partecipò alla campagna d’Egitto e lì, il 25 luglio 1799 trovò la morte combattendo contro i Turchi ad Abukir.
(Fonte: Centro di ricerche storiche d'Ambra)

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