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Tradizione, ristoranti, cucina, storia e cultura dell'isola d'Ischia

Festa di S. Anna

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Città di Ischia il 26/07
La festa di Sant’Anna risale ad una tradizione del secolo scorso. Il 26 di Luglio, d’ogni anno, le donne gravide andavano in processione a venerare l’effige della Madre della Madonna che si trovava in una cappella nella baia di Cartaromana. Esse erano accompagnate da un corteo composto dalle barche dei pescatori, che per l’occasione addobbavano lo scafo con frasche e ghirlande di fiori.
Intorno agli anni 30 un gruppo d’amici venne in mente di istituire un premio per la barca più bella. Successivamente a questo gruppo d’amici si unisce un falegname e artigiano che sostituisce ai gozzi delle zattere con forme ed ornamenti sorprendenti. A così inizio la festosa processione a mare con carri allegorici acquatici. Da allora la festa a mare degli scogli di Sant’Anna ha un fascino tutto suo, è una manifestazione che non ha eguali al mondo, perché si avvale di uno scenario che da solo varrebbe la pena di vivere sempre. Il numero è esorbitante degli spettatori che si assiepano sulla scogliera e sulle barche nella splendida baia. Essi vogliono essere testimoni che la festa mantiene intatto il suo fascino nel tempo, l’atmosfera che si crea con l’incendio del castello e la spettacolarità dei fuochi d’artificio.

Vincenzo Funiciello

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Nacque ad Ischia nel 1905, egli rientrò in quel filone di pittori istintivi di cui era stata ricca l’isola. Figlio di una famiglia numerosa che non poteva mandarlo a studiare, Funiciello ricordava con gratitudine il paesista Ricchizzi che scoperse il suo interesse e gli fu disinteressato maestro. Il Funiciello non usò più i pennelli da, quando a Berlino, dove ritorno nel dopoguerra, vide sul pavimento di una sartoria una ricchezza di colori negli avanzi di stoffa, lo prese il desiderio di utilizzare ciò che attendeva la ramazza, nacque l’intuizione di ciò che nella pittura isolana doveva essere novità assoluta: il collage. Compose i suoi quadri con ritagli di stoffa, riscuotendo un successo che gli assicurò una tranquilla agiatezza.
I suoi paesaggi e gli interni, dove l’accordo cromatico del mosaico di stoffa riecheggiavano i toni lieti della sua ultima maniera di pittore con i pennelli, composti con un rigore prospettico che gli costarono assai più che dipingere in modo tradizionale.

Aniellantonio Mascolo

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Nasce ad Ischia nel 1903. A venti anni faceva il falegname, nel 1929 partì per Siena; all'accademia s’iscrisse in plastica ornamentale e disegno. La plastica lo appassionò e decise di diventare scultore. Il Mascolo nelle sue opere raccontava la storia della gente. Nelle sue silografie si trova una geometria religiosa; una compostezza ieratica.

Francesco De Angelis

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Francesco muove i primi passi nel campo della pittura sotto la guida del padre Luigi. Impadronendosi presto della tecnica, sulla tela egli esprime i suoi sentimenti repressi, le sue visioni, i suoi sogni. Dai quadri si legge un'altissima poesia che li mette alla pari delle migliori opere della pittura metafisica.

Luigi De Angelis

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Era un artista primitivo che si aspirava alle tradizioni locali consacrate dagli usi e costumi popolari. Nelle sue opere idealizzava la realtà, ed i suoi personaggi erano concepiti come pastori intenti alle attività quotidiane. Egli è riuscito ad esprimere l'essenza dell'anima ischitana, con un modo pieno di colori ed allegria.

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