Le notizie riguardanti, la distribuzione delle "sedi umane" sull'isola, durante il Medio Evo, sono estremamente frammentarie e lacunose. La romana Arenaria, il cui insediamento maggiore era presso la zona di Lacco, a partire dalla seconda metà del I millennio d.C., è chiamata Insula Maior o semplicemente Insula, dalla cui forma dialettale, Isola, deriva l'attuale Ischia.
Sotto la minaccia delle invasioni barbariche prima e di scorrerie saracene poi, gli isolani si rifugiarono sull'isolotto detto, oggi, Castello d'Ischia, entro la cerchia delle sue munitissime mura. Dal circuito delle mura, di forma circolare, è probabile che l'abitato sullo scoglio sia stato denominato "Girone" e "Castrum Gironis" il Castello sulla sua sommità. Il decentramento urbanistico avvenuto nell'età romana continuò la sua modesta espansione sull'isola conservando il carattere prevalentemente agricolo, come si rileva da antiche fonti sulle origini di chiese, conventi ed oratori, documenti che, pur non corredati da una puntualizzazione rigorosa di fatti topografici, fanno presupporre l'esistenza d'insediamenti di una certa entità.