Il Monte Epomeo ed il Suo Eremo
Risalente al XV secolo. Esso presenta una cappella ricavata nella roccia, un tempo adornata con marmi e maioliche; purtroppo gli agenti atmosferici hanno corroso, durante i secoli, la roccia tufacea soprattutto nella facciata rivolta ad occidente, verso il mare; manomissioni, incuria e abbandono rendono ormai poco riconoscibili le cellette e gli ambienti dove vivevano i frati.
La chiesetta, scavata nel tufo, esisteva già nel 1459, come veniamo a conoscenza da un racconto del Pontano, mentre le cellette del convento furono costruite nel 1587.
Fu la nobildonna Beatrice Quadra a volerne fare un ritiro per monache, le quali però non potettero resistere a lungo, per la rigidezza del clima, accoppiata all'asperità dei luoghi, e trovarono in seguito una nuova, più confortevole sede nel Castello aragonese.
Nell'eremo vissero poi celebri anacoreti, come fra' Giorgio Bavaro, morto in odore di santità e Giuseppe d'Argouth (1704-1778), già comandante della guarnigione militare di stanza sull'isola, il quale, per esaudire un voto fatto a San Nicola, gettò alle ortiche lo schioppo per ritirarsi a vita eremitica con dodici fidati compagni, divenuti come lui frati. Giuseppe d'Argouth provvide all'acquisto dei terreni vicini e commissionò numerosi lavori nella chiesetta, tra cui quelli per l'altare maggiore.
I primi interventi di ampliamento della cappella originaria con lo scavo del masso tufaceo per la realizzazione delle cellette ed altri ambienti destinati alla comunità dei cenobiti sono del 1754. Poi, più recentemente, l'antico convento fu trasformato in ristorante e locanda rendendo oggi impossibile leggere, per le trasformazioni avvenute, la suddivisione originaria. Era possibile tra l'altro, con modica spesa, trascorrere la notte in celle spartane a picco su di un panorama mozzafiato, da godere alle prime luci dell'alba. Attualmente la struttura è chiusa e visitabile solo dall'esterno.
La chiesetta, scavata nel tufo, esisteva già nel 1459, come veniamo a conoscenza da un racconto del Pontano, mentre le cellette del convento furono costruite nel 1587.
Fu la nobildonna Beatrice Quadra a volerne fare un ritiro per monache, le quali però non potettero resistere a lungo, per la rigidezza del clima, accoppiata all'asperità dei luoghi, e trovarono in seguito una nuova, più confortevole sede nel Castello aragonese.
Nell'eremo vissero poi celebri anacoreti, come fra' Giorgio Bavaro, morto in odore di santità e Giuseppe d'Argouth (1704-1778), già comandante della guarnigione militare di stanza sull'isola, il quale, per esaudire un voto fatto a San Nicola, gettò alle ortiche lo schioppo per ritirarsi a vita eremitica con dodici fidati compagni, divenuti come lui frati. Giuseppe d'Argouth provvide all'acquisto dei terreni vicini e commissionò numerosi lavori nella chiesetta, tra cui quelli per l'altare maggiore.
I primi interventi di ampliamento della cappella originaria con lo scavo del masso tufaceo per la realizzazione delle cellette ed altri ambienti destinati alla comunità dei cenobiti sono del 1754. Poi, più recentemente, l'antico convento fu trasformato in ristorante e locanda rendendo oggi impossibile leggere, per le trasformazioni avvenute, la suddivisione originaria. Era possibile tra l'altro, con modica spesa, trascorrere la notte in celle spartane a picco su di un panorama mozzafiato, da godere alle prime luci dell'alba. Attualmente la struttura è chiusa e visitabile solo dall'esterno.